E’ quasi passata una settimana dal fatidico 4 Dicembre 2016, un giorno che verrà ricordato nei libri di storia come il giorno in cui gli italiani dopo 70 anni ritornarono in massa alle urne per esprimersi in merito della carta costituzionale.
Come detto dal Presidente del Consiglio Renzi nella sua conferenza stampa post-esito “è stata la festa della democrazia” in cui più del 60% degli aventi diritto al voto si è recato alle cabine elettorali.
Dopo i risultati, anche Lo Stagista Parlante ha deciso di indagare sulle opinioni dei giovani in merito all’esito del Referendum Costituzionale. E’ stato lanciato un sondaggio d’opinione rivolto ai giovani italiani dai 18 ai 40 anni e in 24 ore esatte è stato raggiunto un campione di 200 individui.
Il 73% si è recato alle urne per esercitare il proprio diritto-dovere.
Su 200 individui intervistati il 27% degli intervistati (più della metà erano giovani dai 18-25 anni) non è andato a votare.
Ci si è chiesto il perché di ciò, ed è emerso che quasi l’80% dei “disertori elettorali” non ha potuto esprimere il proprio parere perché impossibilitato a tornare nei rispettivi comuni di residenza in quanto studenti/lavoratori fuori sede.
Già su questo punto è doveroso esprimere una considerazione: la necessità di una legge che regoli la questione del diritto di voto per chi è lontano da casa pur non essendo all’estero!
Molti sostengono che a differenza degli italiani residenti all’estero un giovane fuori sede potrebbe raggiungere il proprio Comune di residenza con un comodo viaggio di 2 ore in aereo,che in parte è vero, ma è anche vero che chi afferma ciò probabilmente abita comodamente a mezzora di treno da casa o fa il pendolare per andare a lavoro e non conosca l’incubo di prenotare un volo aereo per tornare dalle proprie famiglie: se vuoi trovare un volo economico per le vacanze di Natale devi prenotarlo a Ferragosto!
Se il voto è un diritto ed è anche un dovere, tutti devono avere la possibilità di esercitarlo! Ed è la stessa Costituzione che in questi mesi è stata sulla bocca di tutti (purtroppo solo in questi mesi) che nel suo art. 3 sostiene: “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.“
Ora, è chiaro che non si può pretendere che la Repubblica ci paghi un biglietto di prima classe con poltrone vibranti e hostess che ti portano caviale e champagne (meglio lo spumante perché siamo italiani), ma è anche vero che quando sei di fronte ad un “ostacolo” se non riesci a saltare puoi almeno provare a superarlo girandoci intorno.
Facendo un “ragionamento della serva” o come si dice dalle mie parti “alla fimminina” basterebbe che il modulo che chi ogni dodici mesi compila per dichiarare il proprio domicilio ed ottenere cosi il medico di base, presentasse una casellina in cui, a chi mette una bella X, viene assegnato per un anno un seggio nel proprio Comune di domicilio.
Il 50% è rimasto soddisfatto dell’esito referendario
Il sondaggio lanciato ha rispettato il risultato globale del Referendum: la maggioranza si è dichiarata soddisfatta che abbia vinto il NO, il 13% insoddisfatta e il 37% si aspettava questo risultato anche se sperava fosse un altro!
A questo punto sono state sottoposte agli intervistati una serie di affermazioni riguardanti il motivo per cui si è votato, chiedendo di indicare quelle che più si avvicinavano al proprio pensiero:
Come è possibile notare, la maggioranza è concorde con il fatto che la nostra Costituzione debba essere modificata per snellire il sistema democratico e portare il Paese ad essere governato in maniera stabile. Ciò non ha significato che il SI prendesse il sopravvento: molti infatti analizzando la riforma hanno soppesato i pro e i contro e hanno votato il proprio “male minore”.
A chi ha dichiarato di apprezzare soltanto in parte le modifiche che si sarebbero avute in caso vincesse il SI abbiamo posto una domanda specifica: “Immagina che il 4 Dicembre invece di ricevere una scheda elettorale avessi ricevuto tre differenti schede in cui ti si chiedeva di esprimere il tuo parere sulle tre differenti parti modificate dalla riforma…cosa avresti votato?”
Base 86
Beh, i risultati del quesito si rispondono da soli, la sfida è come interpretali!
Innanzitutto, sembra che il Bicameralismo perfetto, ma sopratutto il CNEL, sarebbero stati riformati/eliminati volentieri dai giovani votanti e che soltanto le competenze tra Stato e Regioni avrebbero avuto pareri molto discordanti: guarda caso la riforma del Titolo V è quella parte di riforma che nei dibattiti in Tv o sui social è stata poco menzionata!
Tuttavia, gli esponenti del SI potrebbero dire: “Ok, ma stando a quanto vedo chi ha votato NO è un incoerente, pecorone schiavo dei poteri forti” (che in effetti sui social se ne sono viste di tutti i colori, ma sorvoliamo).
Invece questo risultato è largamente coerente in quanto frutto di uno dei più grandi sbagli che si potevano fare, che avranno fatto rivoltare nella tomba i padri costituenti: il fatto di aver trasformato (sia da una parte che dall’altra) il Referendum Costituzionale in un voto di fiducia a Renzi e al suo governo!
Ebbene quando il governo porta una proposta al Parlamento e mette “la fiducia” dice : “Questa è la legge che ti propongo, deve passare cosi com’è sennò andiamo tutti a casa” cosi è stato per questa riforma sia dai toni che si sono tenuti in campagna elettorale sia da quella unica scheda con un unico grande quesito che diceva “O dici si a tutto o CIAONE”.
Facendo un esempio culinario è come se la ricetta delle Tagliatelle di nonna Pina venisse modificata da Cannavacciuolo e che la Clerici e la Parodi, pur ammettendo che la ricetta dovrebbe avere un’aggiustatina, cercano in tutti i modi di far fuori il primo per avere loro la prima serata!
Se alla fine sono i nipoti della nonna Pina a decidere se le modifiche alla ricetta siano idonee o no, ma invece di poter dare un giudizio sul soffritto, l’aggiunta del parmigiano invece che del pecorino e della presentazione a tavola del piatto in maniera puntuale,obiettiva e libera dalle “preferenze dei palinsesti in TV” gli venisse presentata la ricetta dicendo: “Questa l’ha fatta Cannavacciuolo se vuoi continuarlo a vedere alle 21 di Sabato sera mangiatela così com’è, sennò lui se ne va e a cucinare ci vanno la Clerici e la Parodi!”
Quale sarebbe il primo impulso dei nipoti della Nonna?
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