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Siamo al 2021 e ci sono ancora due Italie, perchè?

Quando parliamo di fuga dei cervelli, o brain drain, pensiamo principalmente all’emorragia di giovani laureati che lasciano l’Italia per cercare lavoro all’estero.

In 10 anni sono andati via dall’Italia più di 180.000 laureati.

L’emorragia dei laureati parte dal Nord Italia

Secondo un articolo del Sole24ore il 70% degli expat italiani proviene dalle regioni del centro nord. Un dato in controtendenza all’immaginario comune.

Il ricco e industrioso Nord Italia non è capace neanche lui di trattenere i talenti.

A farne le spese sono le regioni del Meridione

Se da un lato le regioni del Nord Italia perdono talenti, il loro saldo immigratorio rimane comunque positivo per i migliaia di giovani meridionali, che ogni anno lasciano le proprie regioni di origine per studiare o lavorare al nord.

Si tende a parlare ormai poco di questa “fuga dei cervelli interna”: i giovani italiani (principalmente del nord) lasciano l’Italia, i giovani del Sud lasciano il Sud per il Nord.

Si calcola che in 15 anni siano andati via dal sud circa 200.000 laureati facendo perdere al sud 30 miliardi.

La cosa non sorprende e non indigna quasi più nessuno perchè “è sempre stato così”.

Possiamo dare la colpa alla mentalità, al paesaggio, al clima, alle mafie, all’incompetenza politica…ma al Nord ci sono più opportunità rispetto al Sud, un dato di fatto dal 1861.

La ripresa del Sud è nelle priorità di tutti i governi e di tutte le leggi di bilancio.

La manovra di quest’anno prevede che la decontribuzione per le assunzioni dei giovani siano maggiori se ad assumere siano aziende del Sud.

Ma questo non basta di certo.

Al Sud c’è bisogno di maggiore spirito imprenditoriale che sappia creare valore e nuove imprese

C’è poco da proporre decontrobuzioni se mancano imprenditori che creino nuovi posti di lavoro!

Un’iniziativa che ritengo possa avere spunti interessanti è Io Resto al Sud, un programma di finanziamenti dal valore di 1 Miliardo e 250 Mila euro per la creazione di nuove attività imprenditoriali Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria).

Resto al Sud copre fino al 100% delle spese della tua start-up

Sono finanziabili:

Sono escluse le attività agricole e il commercio

Resto al Sud copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci.

Per le sole imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è pari a 60.000 euro.

A supporto del fabbisogno di circolante, è previsto un ulteriore contributo a fondo perduto:

Per ulteriori informazioni date un occhiata al sito di Invitalia.

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