Oggi è la festa della Repubblica: il giorno in cui ricordiamo il risultato del grande referendum del 1946.
In quel 2 Giugno del 1946 gli italiani si espressero su quale forma di stato l’Italia doveva rifondarsi: Monarchia o Repubblica.
Ma questa data non indica solo questo. In quel 2 Giugno 1946 per la prima volta gli italiani (e le italiane) votarono per eleggere i loro rappresentanti incaricati di scrivere la nuova costituzione.
Pochi giorni fa ho sentito il mio amico Alvaro, conosciuto durante la mia esperienza di studio in Cile. In questi giorni il Cile ha votato per eleggere la propria assemblea costituente incaricata a scrivere la nuova costituzione cilena. Il Cile sta vivendo quello che visse l’Italia in quegli anni e, ne sono sicuro, ne uscirà migliore!
La nostra Costituzione è spesso presa a modello dagli altri Stati che vogliono rafforzare la loro democrazia.
Abbiamo un tesoro tra le mani, ma non tutti hanno occasione (o voglia) di conoscerla, di studiarla. E’ fondamentale che i principi costituzionali siano inseriti nei programmi delle scuole di ogni ordine e grado.
La Costituzione è stata la protagonista della puntata di Quattro Chiacchiere con… del 29 Maggio scorso in cui è venuta a trovarci la professoressa Graziella Romeo, docente di Diritto Costituzionale Comparato dell’Università Bocconi.
Quattro chiacchiere con…il format Instagram in cui, con una live insieme a personaggi del mondo accademico, della politica o della imprenditoria affronto tematiche di nostro interesse.
Con la Prof.ssa Graziella Romeo abbiamo parlato di Costituzione applicandone i principi a tematiche di attualità. Vi invito a vedere la puntata.
Siamo una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Cosa è il lavoro?
L’articolo 1 della Costituzione indica il lavoro come il fondamento stesso della Repubblica e della democrazia in italia.
Il lavoro in ogni sua forma è la base su cui si regge l’Italia ed è un diritto fondamentale.
Con la Prof.ssa Graziella Romeo ci siamo concentrati sull’articolo 4 della costituzione, che recita:
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Secondo la nostra Costituzione il lavoro non solo è un diritto ma è anche un dovere verso la società.
Alla prof.ssa Romeo ho introdotto il tema dei NEET (Not in Education, Employment or Training) cioè i giovani che non studiano e non lavorano e ho applicato questo fenomeno all’art. 4 della Costituzione.
Questi giovani, che in Italia sono il 24%, rinunciano a lottare per un diritto e contemporaneamente non stanno facendo il proprio dovere. Entrano quindi in “contrasto” con la Costituzione”?
Secondo la prof.ssa Romeo i Neet non entrano in “contrasto” ma non realizzano a pieno il precetto costituzionale:
“L’art. 4 quando parla del lavoro anche come dovere, vuole riferirsi a quei doveri di solidarietà sociale di cui parla anche l’art. 3 della Costituzione.
Quindi c’è un dovere del cittadino e della cittadina, di contribuire con quello che può al benessere materiale ma anche spirituale di una società. NON si può però obbligare qualcuno a scegliere una professione lavorativa nè si può obbligare una persona a lavorare.
Quindi occorre dire che l’art. 4 indica un diritto ma anche una libertà: quella di scegliere un impiego. E’ un dovere sopratutto, perchè se si legge insieme agli altri articoli della Costituzione ci racconta come la partecipazione del singolo nella vita di una comunità politica è un tratto caratteristico della nostra Costituzione. La partecipazione è anche partecipazione produttiva, tramite il lavoro: il contributo fattivo che si da a una società specialmente quando quella società è in un momento di crisi.
Non direi che sono in contrasto ma diciamo che non realizzano a pieno il precetto costituzionale…“
Insomma quando a un giovane si nega il lavoro si nega un diritto.
Ma nello stesso tempo si impedisce al giovane di fare il proprio dovere nel contribuire al benessere della società di cui fa parte.
Il lavoro è partecipazione, e partecipazione è libertà.
Faccio un augurio ai giovani NEET che oggi ho preso ad esempio: non smettete mai di essere LIBERI Cittadini della Repubblica Italiana.
Buona Festa del 2 Giugno a tutti.
Vedi la Puntata di Quattro Chiacchiere con… con la pro.ssa Romeo
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