Starbucks a Milano| Palme e banani per far bere il caffè (americano) agli italiani
Sono state istallate da meno di 48 h e già tutti parlano delle palme nelle aiuole di Piazza Duomo a Milano. Un restyling di una delle piazze più suggestive d’Italia in programma già da due anni e realizzato come “regalo d’ingresso” alla città da parte di Starbucks, famosa catena di caffetterie statunitense che ha deciso di approdare anche nel Bel Paese.
Come per qualsiasi novità, anche questa volta si è scatenato il derby di chi apprezza il progetto e chi sostiene che la flora scelta poco si accosta con la città di Milano: le polemiche vengono però subito messe a tacere dalla pubblicazione di molte foto d’epoca che dimostrano che già nell’800 le palme adornavano la piazza.
C’è anche chi, come la pagina satirica il Milanese Imbruttito cerca di smorzare i toni pubblicando i tweet più divertenti sull’argomento.
Da questo piccolo (e quasi pittoresco) polverone, chi sta avendo un grande ritorno è proprio Starbucks accrescendo in poco tempo e a “costo-palma” visibilità e comunicazione sulla sua imminente apertura!
Sorge adesso spontanea la domanda “Come mai Starbucks ha finalmente deciso di approdare in Italia?” Fino ad ora il colosso statunitense si era tenuto a largo dalla patria del caffè espresso riconosciuto come uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy e a cui gli italiani doc non riescono a rinunciare per nessuna ragione.
Per verificare se la catena possa avere delle chance nel mercato italiano, Milano è certamente la città giusta per tastare il terreno: una capitale europea a tutti gli effetti, multietnica e multiculturale, che si distingue da altre parti d’Italia per un basso “etnocentrismo dei consumi”.
Non ci resta che aspettare per vedere quale sarà il risultato di questa “sfida” lanciata da Starbucks all’italiano medio bevitore di caffè!
Una risposta
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