Che sia sempre un 17 Maggio
Oggi, si celabra la Giornata Mondiale contro l’ Omofobia, la Bifobia e la Transfobia. L’obiettivo di questa giornata, istituita dall ‘Unione Europea nel 2007, è quello di promuovere eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per riuscire a contrastare questo fenomeno.
Questa data, simbolica ovviamente, perchè la conquista totale dei diritti civili è un percorso ancora molto lungo e pieno di impervie in molte nazioni e regioni del mondo, si ricollega al 17 maggio 1990, data storica dove l’Oms ( Organizzazione Mondiale della Sanità ) cancellò l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, definendola per la prima volta “una variante naturale del comportamento umano”.
E’ una celebrazione che non si ferma a una sola giornata ma, una continua lotta della comunità LGBT e di tutti i loro sostenitori, contro ogni forma di violenza omofobica, bifobica e transfobica che dilaga ancora oggi in tutti i rami della società; dal mondo scolastico, al mondo del lavoro, dal mondo sportivo al mondo militare ( quest’ultimo luogo ancora oggi, chiuso e avverso ai militari e poliziotti omosessuali ).
In Italia, una legge che contrasti l’ omofobia ancora non c’è, anche se alcune proposte si sono avanzate..
L’anno scorso, dopo lunghe discussioni e rinunce che hanno lasciato l’amaro in bocca a molte famiglie omosessuali, alle quali non è stata riconosciuta la step child adpotion (adozione del figlio di uno/a partner ) sono state approvate le unioni civili per le coppie di fatto e per le coppie omosessuali. E’ stato un importante passo per l’ Italia e per tutte quelle persone che aspettavano questa legge da più di 30 anni, una legge che è stata ostaggiata in tutti i modi dalla parte conservatrice e dal mondo cattolico del nostro paese.
Perchè, anche se una legge non c’era …queste persone, queste famiglie esistevano e, come le famiglie eterosessuali avevano il diritto ad esistere e di veder riconosciuti i loro diritti come cittadini dello Stato, Stato a cui loro contribuivano da sempre adempiendo agli obblighi di cittadini. Basti pensare che un compagno/a fino a l’anno scorso non poteva andare a fare visita in ospedale al proprio compagno/a e prendere decisioni in merito alla sua salute, come tutte le coppie etoressuali, per la mancanza di queste norme!
Oggi, celebrate, informatevi, discutete e non voltatevi dall’ altra parte, informatevi di quello che sta succedendo in Cecenia, dove centinaia di omosessuali e persone sospettate di omosessualità sono state rapite e torturate per il solo orientamento sessuale. Azione passata in sordina nei media nostrani, tranne nel mondo del web, il quale si è mobilitato a livello internazionale.
Non voltatevi dall’ altra parte, come già accaduto nella storia del mondo, quando un portavoce di Kadyrov, il Presidente Ceceno, ha contestato il Novaya Gazeta, giornale che ha denunciato quello che sta accadendo nel Paese, affermando che
“non si possono arrestare o reprimere persone che semplicemente non esistono nella repubblica, perchè se tali persone esistessero in Cecenia, lo Stato non se ne dovrebbe preoccupare, perché i loro stessi parenti farebbero in modo di mandarli in un posto da cui non potrebbero più fare ritorno”.
La Cecenia, e tutti quei paesi dove l’omosessualità è un crimine ancora punito con la morte come nella nostra alleatissima Arabia Saudita ( Eh! Il petrolio e gli interessi economici di questo mondo, sono sempre stati più importanti di qualsiasi cosa, anche più dei diritti umani ! ) dovranno capire che gli omosessuali esistono eccome, che la loro forza e il loro amore continuerà ad esistere. Oltre questa giornata, oltre le violenze subite in questo mondo che si definisce all’ avanguardia, ma che di moderno non ha niente, che continua a far gli errori del passato e che ha perso quasi totalmente empatia e umanità, voi non arrendetevi e non voltate le spalle all’ amore.
Combattete per esso e, tutto quello che è stato, un giorno, non sarà accaduto invano, un lascito di speranza per le future generazioni.
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI A LO STAGISTA PARLANTE AI SENSI DELLA LEGGE 248/2000 DELLA REPUBBLICA ITALIANA