PIANOGIOVANI2021,LA NOSTRA PROPOSTA DI CONGEDO PARENTALE
Il Global Gender Gap Report 2020 del World Economic Forum15, che misura il divario
di genere, colloca l’Italia al 76esimo posto su 153 Paesi. In Italia lavora ancora meno
di una donna su due. Secondo gli ultimi dati Istat, il divario tra tasso di occupazione
delle donne e quello degli uomini è del 18,9%, in Europa fa peggio solo Malta. La
situazione peggiora se le donne hanno figli. In Italia l’11,1% delle madri con almeno
un figlio non ha mai lavorato. Un dato che è quasi tre volte la media dell’Ue pari al
3,7%. Il tasso di occupazione delle madri tra 25 e 54 anni che si occupano di figli
piccoli o parenti non autosufficienti è del 57% a fronte dell’89,3% dei padri. Se si
considera lo spaccato per livello di educazione il divario è davvero notevole fra
l’80% del tasso di occupazione delle laureate e il 34% di coloro che hanno la terza
media o meno ancora, secondo i dati diffusi dall’Istat dal titolo “Conciliazione tra
lavoro e famiglia/Anno 2018“16. Inoltre, più le donne studiano, più aumenta il divario
salariale: se un laureato uomo guadagna il 32,6% in più di un diplomato, una
laureata guadagna solo il 14,3% in più. A fronte di questi dati, politiche di intervento
sono sempre più urgenti per superare gli ostacoli radicati nel nostro Paese che
impediscono la riduzione dei divari di genere.
( Piano Giovani 2021 – Parità di genere )
Come Parità&Diritti per la community Lo Stagista Parlante, una volta seduti alla tavola rotonda per realizzare il Piano Giovani 2021 ci siamo concentrati anche sulla sotto-tematica denominata ” allineamento tra scuola e mercato del lavoro”
Una delle proposte che abbiamo esposto e che fortunatamente è stata recepita nella stesura finale del piano (PER LEGGERE IL PIANO PRESENTATO AL GOVERNO CLICCA QUI ) è l’allineamento e il bilanciamento dei ruoli di genere all’interno della famiglia, nelle unioni civili e nelle convivenze di fatto attraverso l’istituzione di un concedo paritario, cosi detto genitoriale, che permetta di equilibrare l’impegno e le responsabilità di entrambi i genitori nella gestione della famiglia, del lavoro domestico e di cura dei propri figli.
Il punto di partenza è quello di non considerare più le donne come le uniche responsabili della gestione dei figli e del lavoro di cura. I soli 10 giorni di congedo obbligatorio per i neo papà, oltre a ritenere non così essenziale per la crescita dei figli l’altra figura genitoriale (sbagliando), è uno dei principali motivi che allontana le donne sia dall’inserimento, che dal mantenimento di un posto di lavoro.
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