Perchè dare il diritto di voto ai 16enni è una presa in giro
Estendere il diritto di voto a chi ha un’età superiore ai 16 anni.
Non è stata fatta nessuna proposta formale ma, l’affermazione del neo segretario del Partito Democratico Enrico Letta è già entrata nel dibattito pubblico.
Il voto dai 16 anni è realtà in Austria, Grecia, Malta, per elezioni regionali in Germania e in molte altre nazioni nel mondo.
Allargare il diritto di voto ai 16 anni aumenterebbe la voce in capitolo dei Giovani?
Voglio tralasciare, per ora, le argomentazioni di chi sostiene che estendere il voto ai 16enni è sbagliato perchè si è immaturi, manipolabili e i giovani di ora non sono interessati alla politica (per colpa di chi me lo devono spiegare loro!)
L’argomentazione che viene spesso utilizzata dai favorevoli all’estenzione, è il fatto che abbassando l’età minima per votare si darebbe maggiore peso all’opinione dei più giovani.
Di conseguenza se per assurdo tutto questo ipotetico 2% in più votasse compatto per la stessa parte politica non stravolgerebbe nessun equilibrio.
Se, inoltre, si abbassasse semplicente l’età minima di diritto al voto senza cambiare il resto delle “regole del gioco” i giovani rimarrebbero comunque una minoranza rispetto alle altre generazioni.
Attualmente chi ha 18 anni può votare “a metà”
Secondo la Costituzione della Repubblica Italiana, il diritto di voto è concesso a suffragio universale (a tutti i cittadini italiani dai 18 anni in su) soltanto per l’elezione dei deputati della Repubblica. Potrà esprimere la propria preferenza per il Senato chi ha compiuto 25 anni.
C’era stata una proposta per estendere il diritto di voto per eleggere il Senato anche ai 18enni ma la proposta di legge è attualmente ferma in Parlamento per una “pausa di riflessione a data da destinarsi“.
Per avere un rappresentate della nostra generazione al Senato dobbiamo aspettare ancora 5 anni
Parlando del diritto di “essere votati” anche in questo caso c’è una distinzione tra Camera e Senato. Mentre possono essere eletti Deputati tutti i cittadini dai 25 anni in su, al Senato possono essere eletti tutti i cittadini maggiori di 40 anni.
Essendo quindi la generazione dei Millennials (Generazione Y) formata dai nati tra il 1980 al 1997 fino ad oggi soltando la Camera dei Deputati permette alle giovani generazioni una rappresentanza. Per avere una giusta rappresentanza di Millennials al Senato è necessario aspettare che chi ha 40 anni oggi ne compia 45!
A cosa serve quindi permettere un’estenzione del voto ai giovanissimi se dall’altro lato, in un bicameralismo perfetto, l’ultima parola ce l’avranno sempre i Senior?
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perchè i senior votati saranno scelti anche dai più giovani, perchè così i giovanissimi saranno più portati a interessarsi di politica, perchè arriveranno più preparati quando saranno eleggibili. Si può non vedere questi vantaggi, ma non è una presa in giro