Essere un giovane artista in Italia: una strada in salita aggravata dal Covid
Quando da piccolino avevo iniziato a fare le prime recite a scuola, mia nonna mi ripeteva un proverbio: “Impara l’arte e mettila da parte”.
Quando si è bambini si è sempre portati a far attività sportiva o cimentarsi in discipline artistiche come la danza, la recitazione, la musica ma sono pochi i genitori che incoraggiano il proprio figlio/a a continuare a studiare e cercare di lavorare con l’arte.
Infatti, leggendo le storie dei grandi attori, cantanti o ballerini quasi tutte sono accomunate da un’iniziale diffidenza da parte degli adulti, accompagnata dalla caparbietà e dalla determinazione di chi vuole realizzare il proprio sogno di fare dell’arte un mestiere.
Quando si parla di disoccupazione giovanile, della precarietà e delle difficoltà dei giovani a prendere il volo nel nostro Paese si pensa poco ai giovani artisti.
Eppure se per un giovane italiano medio, realizzarsi professionalmente è difficoltoso, per un giovane artista la strada è ancora più in salita perchè già di per se non è un mestiere per tutti. E’ una strada piena di buche e di dossi, fatta anche qui di sfruttamento, di porte chiuse in faccia, di sacrifici e duro lavoro.
I giovani artisti sono una delle categorie che più soffrono per il Covid
Teatri e cinema chiusi, mostre aperte a singhiozzo ….
Un lavoro che è già difficile di per sé diventa impossibile ora.
Tuttavia, ed è questo il grande potere dei Millennials, ho visto da parte di giovani pittori, fotografi, attori e ballerini un utilizzo dei social come mezzo di lavoro da un anno a questa parte.
Basta andare su Instagram e scoprire pagine con quadri alquanto meravigliosi. Basta andare su YouTube, TikTok, Facebook e ora anche su ClubHouse per sentire giovani cantanti cantare in diretta, musicisti che fanno dei tutorial, attori che interpretano Pirandello nel salotto di casa…
Alcuni collegano al loro profilo il proprio Paypal, altri creano contenuti esclusivi su Patreon…altri ancora sanno che molto probabilmente verranno ripagati con la sola visibilità.
Non pensiamo mai ai giovani artisti, ma come avremmo passato la quarantena se non ci fossero state l’arte e la cultura?
Io non riesco ad immaginare come sarebbe stata la mia quarantena senza la musica o senza la poesia.
Non saprei immaginare come sarebbe la vita, senza le emozioni che si provano davanti ad una opera d’arte, una ballerina che danza o attore che ci porta in una realtà dove il covid non c’è.
Certo, esiste la TV, esiste la leggerezza del trash… “non fare sempre l’intellettuale” mi ha sempre detto il mio coinquilino Gilberto, “ogni tanto un po’ di trash fa bene”.
Me lo ha ripetuto così tante volte che, per sfinimento, a settembre ho visto con lui la prima puntata del Grande Fratello Vip
Ho sempre considerato questo reality come poco educativo, un programma per casalinghe annoiate con la voglia di ficcanasare nella giornata di una o quell’altra celebrity del momento, qualcosa di inutile…eppure l’ho seguito 2 volte a settimana per 5 mesi!
E’ stata una piacevole e leggera evasione in questo periodo in cui si parla solo di Covid e di femminicidi. Non mi sto rimangiando quello che pensavo prima sia chiaro… Diciamo che non sono più categorico.
Se volessi fare un esempio con la musica: un tormentone estivo non sarà mai paragonabile a una canzone di Battiato o di Battisti, ma c’è bisogno anche di quello!
Il GF mi ha fatto scoprire una giovane artista Millennial, che ha saputo portare la bandiera dell’arte e della cultura in prima serata: Guenda Gorìa
Sono sicuro che senza di lei non avrei cambiato atteggiamento verso questa trasmissione.
Mi sono immedesimato molto in lei.
All’inizio sembrava proprio un pesce fuor d’acqua: la guardavo e dicevo ma “che ci fa lei al grande fratello”.
Guenda Gorìa, 32 anni, rispecchia il profilo di Millennial italiana che più che mai cerco di raccontare su questo spazio: giovane, eclettica, con tante idee e voglia di fare per realizzarsi professionalmente.
Laureata in Filosofia ed Estetica alla Statale di Milano. Ha studiato recitazione al The Actor’s Academy di Milano e si è diplomata in pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
Ha unito musica e teatro interpretando Clara Schumann ne “La Pianista Perfetta” (poco tempo prima del lockdown di Marzo 2020!)
Un curriculum di tutto rispetto per il suo campo, no?
Aldilà delle storie di “gossip ignorante” che di default bisognava tirar fuori (siamo pur sempre al GF dopotutto) Guenda, attraverso la sua personalità, ha saputo dimostrare al pubblico di massa, fatto anche di molti giovani, che la cultura non è poi così incompatibile con la leggerezza di un programma di puro intrattenimento.
Senza di lei non credo che avremmo avuto uno “spazietto” per ascoltare musica classica la notte di Capodanno su canale 5.
Ha sempre presentato la sua visione di arte: non solo intrattenimento ma cibo e arricchimento dell’anima.
Chissà, se Guenda leggerà questo articolo…mi piacerebbe fare “Quattro Chiacchiere con…” lei. 🙂
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