Sto aspettando che il capo mi paghi da due anni





Per la nostra rubrica Storie di Stagisti pubblichiamo un articolo inviato da Vineeth, un giovane indiano che, arrivato in Italia per studiare, sogna di poter sfondare nel mondo del lavoro nel nostro Paese.

Come tutti i giovani in Italia, anche Vineeth è passato da uno Stage all’altro Stage, fatto esperienza anche di condizioni di lavoro poco piacevoli.

Ci ha inviato una sua testimonianza sulla sua esperienza, in inglese (versione originale in questo link), ma poi ha deciso di inviarci una sua versione in italiano scritta di suo pugno, perché vuole dimostrare di saper comunicare anche con chi parla la “lingua che ha studiato, praticato e letto per dieci anni.

Possiamo dire a Vineeth che siamo onorati che ci abbia scelto come diffusori del suo primo articolo in lingua italiana, e proprio usufruendo della nostra rubrica Storie di Stagisti Parlanti.

Questa rubrica vuole essere un “punto di ritrovo” per chi vuole cambiare le cose a favore dei giovani, per i giovani e con i giovani.

Vuole essere uno spazio speciale in cui, chiunque leggendo questo Comunity Blog, in un attimo di ispirazione, voglia dire la sua su un particolare argomento, raccontare una sua esperienza di vita professionale o di crescita personale.

Scrivere su Lo Stagista Parlante attraverso la rubrica Storie di Stagisti Parlanti, ti permetterà di scrivere il tuo primo (o ennesimo ) articolo in questo blog senza un impegno fisso con la redazione. (SCOPRI DI PIU’)

“Ho molte ragioni per scrivere questo articolo. La prima è perchè vorrei farmi conoscere come blogger attraverso dei contenuti interessanti che mi permettano di espanderlo. La seconda ragione è quella di riflettere sul mondo che mi circonda.

La scelta di scrivere in italiano, grazie alla possibilità offerta da Lo Stagista Parlante- Storie di Stagisti Parlanti , è di poter parlare di una serie di eventi poco fortunati a livello professionale [ndr] che mi hanno portato ad essere “impiegato” di me stesso e non di altri.

Essere un imprenditore è il mio più grande sogno e principale obiettivo. Ma raggiungerlo è normale che, come tutti faccia esperienza. Ciò mi ha portato a lavorare per molte aziende, avendo esperienze alcune buone altre cattive, ma nessuna mi ha fatto arrendere ma reso più forte.

Come professionista di 30 anni, che ha lavorato in Italia, India e UAE so che avere un lavoro stabile e sicuro è un fattore importante ed ero interessato a trovare un lavoro perfetto.

Ma come tutti sappiamo, trovare, un lavoro fisso in questi giorni, non è facile. Devi cercare di dare un peso ed un prezzo alle tue esperienze e se puoi dare molto vorresti essere pagato in maniera adeguata. Anche quando le competenze sono poche o non sono al pari con gli altri e quindi cerchi di apprendere, magari con uno stage, non ti pagano tanto quanto merita il tuo lavoro e la tua voglia di metterti in gioco.

Tutto aveva un senso, fino a quando non sono andato a lavorare per una azienda di Milano come Consulting in Investiments&Retairment.

Quando ho visto la loro offerta di lavoro mi sono detto che la mia esperienza potevo continuarla in Italia ed ero fiducioso.

Ero anche pronto a spostarmi da Milano per lavoro cosi avrei fatto pratica con l’italiano in altre città e devo dire che è stato così con i ragazzi che lavorano in quella azienda.

Il mio capo Mario (nome di fantasia ndr), ha reso questa esperienza di lavoro frustrante ma mi ha permesso di capire meglio il mondo del lavoro e le persone.

Arrivati ad un punto critico, iniziai a pensare a strategie future: (lavorare con un capo inaffidabile ti mette sempre in allerta!)

Lavorare con Mario mi ha migliorato molto: adesso conosco 1001 modi con cui una persona può evitare quanto ti è dovuto per tuo lavoro!




La scorsa settimana di seguire un altro metodo per rendere il mio stipendio “reale”. Non sentivo Mario da molto tempo, da quanto non ho smesso di lavorare per lui nel 2015 ed ho voluto dargli un’opportunità per essere onesto.

Ho cercato di contattarlo a telefono ma senza successo, nessuno ha mai risposto. Quindi ho deciso di sfogarmi attraverso il portale dove ho visto l’offerta di lavoro, raccontare della mia esperienza di lavoro con Mario . Niente di offensivo ovviamente, ma volevo solo raccontare l’accaduto ed essere ricontattato.

Ho scritto di quanto sia stato brutto lavorare con Mario e a tutte le volte che ho cercato di ricontattarli dopo la mia esperienza per avere il mio stipendio e non potevo rintracciarli o trovavano scuse per non pagarmi.

Allarmato per la mia cattiva recensione, mi chiamò dicendomi che sarebbe venuto a Milano da Torino per pagarmi lo stipendio (dovuto da due anni), ma era necessario che io avessi tutti i documenti in regola.

Allora risposi: “Certo che sono in regola, ti aspetto”

Mi ha chiesto l’indirizzo e gli ho detto che vivevo che vivevo dove vivevo sempre.

Subito dopo la telefonata ho ricevuto un sms da un numero sconosciuto, che diceva di sapere dove vivevo definendomi “infame di merda” e “sai come mi diverto a prendere a calci le merde come te?”

Quest’uomo (che dice di chiamarsi Angelo) ha iniziato a minacciarmi giusto dopo la mia telefonata con Mario. Mi ha detto che sapeva dove vivevo giusto dopo che Mario lo ha saputo.

Dopo quel messaggio, mi sono chiesto se l’Italia faceva ancora per me…ma sono ancora qui!”

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