Smettiamo di chiederci perchè i giovani non fanno figli!
L’abuso dello stage comporta un rinvio non solo della stabilità lavorativa del giovane di oggi, ma l’allontanarsi della pensione dell’anziano del domani.
Non ridere quando dici “Chissà se arrivo alla pensione”
Entrare tardi nel mondo del lavoro fa sembrare la pensione un miraggio.
Ti sei mai domandato come funziona il meccanismo delle pensioni?
Generalmente si è portati a pensare che, lavorando e “mettendo da parte” i contributi, questi vengano poi “restituiti” quando saremo anziani.
Una sorta di salvadanaio.
Ma in realtà le cose non vanno proprio così.
Il nostro sistema di welfare prevede che per ogni due pensionati ci siano tre persone che lavorano. In parole povere, i contributi previdenziali che si versano (quando si ha un contratto vero e proprio) servono allo Stato per pagare le pensioni agli anziani di oggi.
Così i nostri genitori stanno pagando le pensioni dei nostri nonni, e chi di noi ha iniziato a lavorare sta già pagando la pensione dei nostri genitori (che stanno iniziando ad andare in pensione).
Quindi a noi chi pagherà la pensione?
La risposta è ovvia nella teoria: i nostri figli. Nella pratica: quali figli?!
Lo dicono in molti, in tutte le salse, che gli italiani fanno pochi figli. Siamo nel mezzo di una cristi demografica. Tuttavia, non ce ne curiamo per nulla.
Ci si occupa poco di demografia perché è qualcosa di prospettiva, non la vediamo davanti. La mente umana reagisce quando vede un problema davanti a sé, ma non quando deve immaginarlo.
Piero Angela
Secondo ISTAT nel 2019 sono stati iscritti in anagrafe 435.000 bambini. Di contro ci sono stati 647.000 decessi.
Anno dopo anno abbiamo più morti che nati: è il ricambio generazionale più basso dopo un secolo.
Oggi il tasso di fecondità di una famiglia media italiana è di 1,29 figli per donna.
Mentre negli anni ’50-’60 era di 2,5 figli.
I nati in quegli anni, sono proprio i nostri genitori: i Boomers.
In quel periodo, l’Italia esplose da un punto di vista economico quanto demografico.
Per questo motivo il sistema ha retto finora (certo, con i dovuti accorgimenti e le varie riforme).
Ma cosa sarà di noi Millennials?
Meno nascite significano meno lavoratori nel futuro che producono e pagano le tasse.
Ad oggi, la prospettiva di vita in Italia è di più di 80 anni. Considerando che (secondo i calcoli che avevo fatto) andrei in pensione a 71 anni… se continuiamo così chi pagerà la mia pensione?
Il nostro sistema di welfare, non solo le pensioni, ma anche la scuola e la sanità prima o poi non saranno più sostenibili.
I Millennials sono destinati a pagare tutta la vita la pensione ai boomers, la generazione più numerosa ad oggi?
Il calo demografico che stiamo vivendo non è solo frutto di un cambio di costumi.
Qualche sempliciotto nostalgico pensa che la colpa sia dovuta alla parità di genere.
Oggi, di fatto l’età media al parto di una donna è di 32 anni.
Insomma, per qualcuno, se la donna non lavorasse e non avesse ambizioni di carriera ci sarebbero più culle piene come negli anni ’50.
Oggi, una famiglia si sostiene sul lavoro di entrambi i genitori.
Pensate se le donne non lavorassero: sarebbe un disastro!
Si accrescerebbe il divario tra popolazione attiva e popolazione non attiva.
Quindi che le donne lavorino e abbiano ambizioni professionali, oltre che giusto è pure FONDAMENTALE.
E’ necessario strutturare una politica sulle nascite migliore: aiuti alle famiglie giovani, congedo parentale equo tra madre e padre; il tutto avendo una visione di lunghissimo termine.
Ma soprattutto è necessario intervenire sul lavoro garantendo un ingresso nel mondo del lavoro veloce e stabile.
Se i giovani vivono nella precarietà, rinviano il sogno di metter su famiglia.
Smettiamo, quindi, di chiederci il perchè non fanno figli: LO SAPPIAMO!
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