Caro Stagista Parlante, Sono Carlotta ho 25 anni. Ti scrivo per condividere con tutti voi una splendida notizia. Dopo un stage, un rinnovo di stage ed un mese di lavoro con Adecco la mia...
Voglio pagare.
Voglio pagare.
Voglio che la mia generazione torni ad apprezzare le cose che ha.
Per farlo, deve imparare di nuovo a pagarle secondo il valore del lavoro che sta dietro ogni bene o ogni servizio.
Quando compro da Amazon o Foodora, non devo essere contento di non pagare la consegna o di pagarla poco. Devo pensare che sia costosa.
Devo pensare che quel “costo” valga di più rispetto alla fatica di uscire di casa e cercare quel bene da comprare. Devo avere la coscienza di pretendere che quel fattorino sia pagato dignitosamente e tutelato.
Prima ancora della politica, dobbiamo essere noi a pretendere che ogni cosa sia venduta o acquistata secondo un valore equo. E anche le cose che ci sembrano distanti, in realtà, ci riguardano.
L’espressione “mercato del lavoro” è orrenda.
Sembra un luogo tra domanda e offerta di beni da acquistare e abbandonare secondo necessità.
La sharing economy, la gig economy e stronzate in inglese di questo tipo hanno completamente ribaltato il nostro modo di pensare e di vivere. Adesso è normalissimo che uno stagista lavori senza essere pagato, magari in mansioni che di formativo non hanno nulla ma che, precedentemente, venivano svolte da un lavoratore di livello base (pagato).
Adesso è normalissimo che un praticante avvocato per anni non veda una lira o rimborsi spese da fame.
O un architetto o psicologo alle prime armi. E si può continuare. Figure professionali, con anni spesi sui libri, il cui stipendio a fine mese rasenta lo zero, ma il cui valore aggiunto nello studio o nell’impresa differisce, e di molto, da quel valore.
E questo problema non riguarda solo i giovani professionisti.
E’ sufficiente farsi un giro in un supermercato di notte per vedere come lo sfruttamento stia annientando categorie che fino a pochi anni fa sembravano più tutelate.
Tutto questo perché ognuno prova a mettere il consumatore, questo essere mitologico, al centro di tutto.
E, per conquistarlo, prova a proporgli qualunque cosa al prezzo più basso possibile o anche sottocosto.
Ma i prezzi bassi non esistono. Semplicemente qualcun altro sta pagando per lui.