Caro Stagista Parlante, Sono Carlotta ho 25 anni. Ti scrivo per condividere con tutti voi una splendida notizia. Dopo un stage, un rinnovo di stage ed un mese di lavoro con Adecco la mia...
L’appello dei giovani medici: non fateci stare sul divano
#fateciabilitare.
E’ questo l’appello che sta circolando sui social da parte di 5.700 i laureati in medicina i quali fremono per aiutare i loro colleghi in corsia, ma che per ragioni prettamente burocratiche sono costretti a stare a casa come tutti per l’avanzare del Corona Virus.
Dopo sei anni di studio e un tirocinio post- laurea di tre mesi quello che rende “un dottore” effettivamente “un medico” è un esame scritto di 180 domande che si sarebbe dovuto tenere il 28 Febbraio ma che a causa della chiusura fisica degli atenei italiani è slittato al 7 Aprile.
Quella del medico è una missione non è un semplice lavoro.
E in un momento di crisi sanitaria come quello che l’Italia sta attraversando, dove c’è bisogno di medici e di infermieri in più negli ospedali, per le visite mediche in case e chi più ne ha più ne metta …essere costretti a stare con le mani in mano per un formalismo non è di certo facile.
Per questo tutti invocano la possibilità di svolgere l’esame per via telematica e quindi aiutare dove c’è bisogno di aiuto!
Francesco Pecchia, dell’università di Pisa è uno di questi giovani che così ha dichiarato al Corriere della sera: «Non avremo la competenza di medici esperti , di certo non ci metteremo ad intubare le persone e non saremo noi a salvare il Paese dall’epidemia. Ma credeteci: con ciò che abbiamo studiato possiamo dare respiro a tanti colleghi che non ce la fanno più».
Lo Stagista Parlante di unisce all’appello di questi giovani medici. Anche i giovani devono e vogliono fare la loro parte. Non è il tempo dei cavilli, non è il tempo di ostacolarli (come al solito):
FATELI ABILITARE!
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